martedì 24 gennaio 2023

Due parole su "Urban Legends"


Un celebre detto sostiene che non si comincia niente di martedì, né di venerdì, ma non avendone mai capito il motivo ed essendo sempre stata un bastian contrario, ho deciso di inaugurare proprio oggi una mini rubrica a cadenza settimanale su "Urban Legends - Rila's Edition", in cui svelerò alcune curiosità sulla mia raccolta di racconti. 

Prima di passare al contenuto del volume, è necessario spendere qualche parola sul titolo e sulla struttura dell'opera... Perché in inglese? Ebbene, ho preferito "Urban Legends" a "Leggende Metropolitane" per il semplice motivo che esistono già moltissimi testi in italiano con la medesima denominazione: gran parte di essi rientrano nella saggistica più che nella narrativa poiché spiegano le origini e il significato intrinseco delle storie in questione o si limitano a elencare le loro versioni classiche, talvolta accompagnate da una lista delle numerose varianti. Dato che i miei sono racconti originali che non solo si discostano parecchio dalla narrazione originale, ma la ampliano e la inseriscono in un contesto preciso, ho cercato di renderlo diverso aggiungendo un sottotitolo che dovrebbe spingere l'ipotetico lettore a farsi una domanda... 

Ma che vuol dire "Rila's Edition"? La soluzione del mistero, naturalmente, è nel libro. A corredo di ognuno dei 9 racconti selezionati per la prima parte del progetto (sì, ce ne sarà una seconda, ma ne parleremo a tempo debito) troverete una magnifica illustrazione di Alessio Fiorasi, cornice di una brevissima introduzione che sintetizza la leggenda metropolitana come la conoscete e introduce il personaggio di Rila, la mia super informata cugina che è stato tanto generosa da raccontarmi come sono andate davvero le cose. D'altronde, solo un cugino o l'amico di un amico conoscono sempre la verità e sono gli unici depositari della vera conoscenza: che ingrati siamo a farne oggetto di sfottò sgrammaticati, in maiuscolo e disseminati da serie infinite di punti esclamativi! Rila sa come si sono svolti gli eventi - come ho già detto, non dovreste badare al fatto che il suo nome sia l'anagramma di "liar": è una coincidenza! - e io sono il suo tramite.

L'antologia, edita da Watson Edizioni fa parte della collana Ombre, consta di 329 pagine e si apre con uno dei due racconti annoverabili nella categoria "creepypasta" - Jeff the Killer - che però al suo interno contiene svariati riferimenti a celebri leggende metropolitane. 

Ne parleremo nel prossimo post: martedì 31 gennaio

1 commento:

Unknown ha detto...

Davvero originali ed insolite le versioni proposte, da non perdere! Se amate il brivido non perdetele!

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