martedì 18 aprile 2023

Soundtrack


Ci sono molti autori che non possono fare a meno di un accompagnamento musicale durante le loro sessioni di scrittura o del brusio di sottofondo della TV... Ebbene, io non faccio parte di questa schiera perché nella fase finale del lavoro qualsiasi rumore che turbi il perfetto silenzio a cui sono abituata mentre metto nero su bianco le mie idee mi disturba profondamente.

Diverso è il momento della progettazione: con un'idea ancora allo stato embrionale, la musica mi stimola e spesso mi aiuta a elaborare meglio una scena, infatti, ogni singolo racconto - o romanzo - che abbia mai scritto ha una colonna sonora che ha contribuito a dargli forma.

Capita che i pezzi ascoltati più e più volte per favorire la stesura di un brano ostico alla fine ci finiscano dentro e in "Urban Legends - Rila's Edition" non è un fatto raro...

La prima canzone che il lettore incontrerà è in "Jeff the Killer", l'apripista della raccolta: difficile riconoscere le strofe canticchiate dall'aguzzina della povera Romina - prigioniera in una scatola cinese di leggende metropolitane - per chi non ama il Metal, ma un appassionato del genere riconoscerà subito il ritornello del cavallo di battaglia degli Helloween: Dr. Stein, il pezzo perfetto per questo momento, che precede l'arrivo di un chirurgo da cui non vorreste mai farvi operare.

Per quanto riguarda, "Elvis", è piuttosto ovvio che l'abbia concepito ascoltando soltanto le sue canzoni, citandone più d'una: la splendida Can't help falling in love - tormento della povera Rossana, tradita proprio sulle sue note - sarà citata due volte;  la radio di una Cadillac fuori dal comune suonerà Suspicious Minds, une juke-boxe ci diletterà con Always on my mind, in due momenti diversi, della storia il nostro canterà Viva Las Vegas e Jailhouse Rock e, infine, in una struggente esibizione al piano, un imitatore assai convincente incanterà un pubblico particolare con un'interpretazione indimenticabile di Love me tender.

"L'autostoppista fantasma" è pervaso dalla musica, visto che lo scopo di Morgana è proprio quello di raggiungere un rave prima che la notte finisca, ma se io nello scriverlo e riscriverlo ho ascoltato tanta techno oltre a uno strano brano dance del 1996 che mi ha sempre suscitato un certo disagio (questo), la terribile sorella della protagonista è tanto presa da Highway to hell da non accorgersi di qualcuno che la attende al varco sulla via del ritorno.

L'insegna di un locale equivoco in cui Tatiana - l'eroina de "La Volga Nera" - è costretta a entrare, è un chiarissimo riferimento a un successo di Little Richard, interpretato anche da Elvis: "Tutti frutti" e, se nell'introduzione di "Banana Babol" parlo di due testi che ammiccano alla leggenda metropolitana in questione Smokin' Banana Peels dei The Dead Milkmen e Day-O di Harry Belafonte - non vi sembra di sentire in sottofondo il tormentone di una nota pubblicità degli anni Ottanta nelle prime pagine o il tema di X-Files al vostro primo incontro con il complottista che gestisce VeraVerità.net

Bè, anche per oggi è tutto! Non crediate che i racconti di cui non vi ho parlato siano privi di colonna sonora: la musica è linfa per la scrittura e ogni storia di questa raccolta deve un po' della sua atmosfera a un brano particolare, ma se dovessi farvene un elenco completo questo post si allungherebbe oltre il limite del sopportabile... Buon proseguimento di serata, dunque, e alla prossima! 

martedì 11 aprile 2023

Copertine Potenziali ed Effettive



 
La scorsa settimana abbiamo completato un breve excursus sui nove racconti di "Urban Legends - Rila's Edition", tuttavia c'è ancora molto da dire sia sulle leggende metropolitane citate che sulla creazione dell'antologia...

Nell'illustrazione in alto potete ammirare una versione della copertina che è stata presa in considerazione per diventare quella definitiva e che ha ceduto il passo a quella più cupa e onirica in basso, di certo più in linea con lo stile della raccolta.  

Quali sono le differenze? A parte quella più evidente - il verde brillante contro il grigio sfumato su sfondo nero - avrete notato che i frammenti delle illustrazioni del bravissimo Alessio Fiorasi (tutte presenti all'interno del libro) differiscono: basta osservarle bene per notare aggiunte e mancanze...

Il buon Jeff è presente in entrambe, ma nella "green version" non c'è la boccetta d'acido che lo ha sfigurato (per inciso, la cornice di questo racconto è la prima che ho visto e me ne sono subito innamorata: il killer senza palpebre della celebre creepypasta non poteva avere una rappresentazione più degna).

Il teschio che emerge dalle nebbie di tutte e due le copertine è un riferimento a una delle storie più lunghe - La Volga Nera - che in quella che è stata scelta finale è ricordata anche dall'elegante auto che sfreccia verso l'ignoto e dal bulbo oculare che sembra sorvolarla: trattandosi del racconto più complesso della raccolta a pari merito con Banana Babol (incarnato dal ragno che sfiora la carrozzeria della berlina nella seconda immagine e dalle larve che toccano il cappuccio dell'assassino nella prima) direi che la scelta è stata oculata (Ah! Ah! Ah! Scusate, non ho resistito).

Doppiamente rappresentato è anche Candle Cove, ma il bambino urlante in verde non è minacciato dall'incombente presenza del burattino che sovrasta quello in grigio e che a mio parere aggiunge inquietudine alla scena.

Elvis del mio cuore, invece, ha dimenticato i suoi occhiali tra le nebbie smeraldine della bozza, mentre il suo microfono sembra emergere dalla notte scura dell'altra, così vicino al succitato teschio da dare l'illusione che sia lui a voler intonare qualcosa, magari un requiem.

E come dimenticare Polybius? Il cabinato è ben evidente nella "Rila's Edition" che conoscete - si legge perfino il nome del gioco - mentre nell'altra l'allusione è più sfumata: le vedete quelle sagome in alto a sinistra? Solo leggendo il racconto, potrete capirne il significato.

Infine, buttiamo un occhio a quello che non avete visto al vostro primo sguardo al volume: le due belle signore - un po' spiritate, è vero, ma di certo affascinanti - sono L'autostoppista fantasma, in attesa del suo passaggio per l'altrove e Bloody Mary, emersa da uno specchio dopo un'incauta evocazione, ma oltre a loro c'è un altro dettaglio che difficilmente vi sarà sfuggito: il ringhiante Rat-Dog, che sarà dura infilare in un trasportino per la sua visita dal veterinario.

Spero che abbiate apprezzato questa comparazione degna di un esperto fruitore della Settimana Enigmistica (Chi non ha mai giocato a Trova le differenze?) e che tornerete a trovarmi martedì 18, quando vi parlerò della "colonna sonora" di questo primo volume... alla prossima!

martedì 4 aprile 2023

Banana Babol - Parte 2

 


"La verità è là fuori"... e Rila la sa! Così si concludeva il post di martedì scorso e sono certa che tutti i figli degli anni Ottanta che si sono imbattuti in quella frase sibillina l'hanno subito riconosciuta, visto che non è altro che il motto di uno dei programmi più celebri di sempre: "X-Files".

Nonostante lo ami ancora alla follia è innegabile che il fascino di Fox Mulder e delle sue teorie del complotto abbiano avuto un effetto disastroso su molte menti della mia generazione che a tutt'oggi si ritengono depositarie di segreti inenarrabili snocciolati con dovizia di particolari su "noncielodicono.com" (sì, è volutamente sgrammaticato)...

D'altronde i tre hacker - amici del nostro benamato agente speciale - avevano sempre ragione ed erano tanto amati dal pubblico che alla fine si sono guadagnati uno spin-off tutto loro: era difficile per uno spettatore non identificarsi nei tre "pistoleri solitari" sempre in lotta con gli incontrastabili "poteri forti" e il fatto che anch'io fossi dalla loro parte e abbia versato calde lacrime guardando l'ultimo episodio che li vede protagonisti è testimoniato proprio da "Banana Babol" che è un lungo e sentito omaggio a questa meravigliosa serie e al simpatico trio di outsider che rivive in un nuovo Ringo e nel suo gruppetto di dissidenti.  

Ma in tutto questo cosa c'entrano le banane? Nel particolare estrapolato dalla bella illustrazione di Alessio Fiorasi che incornicia l'introduzione al racconto ci sono delle larve, un accendino e si intravede una ragnatela: quest'ultimo è un chiaro riferimento a una nota leggenda metropolitana che riguarda la punta delle banane, ritenuta a seconda delle versioni nido di parassiti, di sostanze cancerogene o di ragni velenosissimi...

Ho chiesto a mia cugina Rila cosa ne pensasse e lei mi ha confermato che sono tutte frottole: il frutto dal pedicello letale è giallo come una banana, ha una forma che ricorda una banana, ma non è una banana e per coltivarlo sono necessarie risorse di cui soltanto la regina delle multinazionali può disporre... 

Mi è impossibile dirvi di più, si tratta di un'informazione confidenziale che potrete conoscere soltanto leggendo la conclusione del primo volume di "Urban Legends - Rila's Edition": la verità è la dentro!

Soundtrack

Ci sono molti autori che non possono fare a meno di un accompagnamento musicale durante le loro sessioni di scrittura o del brusio di sottof...