martedì 7 marzo 2023

La Volga Nera



Dove va l'austera berlina nella bella illustrazione di Alessio Fiorasi e, sopratutto, cosa si lascia alle spalle? Due interrogativi che trovano risposta nel sesto racconto di "Urban Legends - Rila's Edition": "La Volga Nera". 

Immagino che da noi non si sia mai visto questo modello d'auto, neppure quando era in voga - tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Settanta - ma pare che nell'ex Unione Sovietica fosse un lusso a cui gli alti funzionari dello Stato difficilmente rinunciavano; essendo uno status symbol, prerogativa di uomini tanto potenti da ritenere inconcepibile un rifiuto a qualsiasi richiesta, è comprensibile che questa macchina sia stata associata a questioni losche.

La versione più nota della leggenda metropolitana che la vede protagonista è la seguente: in una serata nevosa, una Volga nera segue passo passo una giovane avvenente, qualcuno abbassa il finestrino per chiederle un'innocua informazione e quando la ragazza si sporge per fornirla lo sportello posteriore dell'auto si spalanca e due braccia nerborute la catturano...

Della poveretta non si avranno più notizie, quando si è intoccabili è facile insabbiare i propri crimini e chi mai a quei tempi avrebbe contestato l'élite del Partito? Pubblicamente nessuno, ma è impossibile zittire i mormorii e tutti sono concordi su quale sia stato il destino delle fanciulle rapite: ridotte a schiave sessuali per il diletto dei Soviet, non hanno avuto il privilegio di invecchiare.

Sarà vero? Di certo è una variante più probabile di quella che sostiene che ci fosse la Baba Jaga alla guida o forse no: secondo Rila, infatti, la megera qualcosa c'entra con quest'intricata vicenda e pare che abbia notizie quasi certe riguardo al coinvolgimento di un'ambulanza nera... vi ricorda qualcosa? 

Negli anni Novanta si parlava spesso di questa fantomatica vettura - magari ogni paese del mondo ha il suo mezzo del terrore - che si aggirava nel Sud Italia in cerca di bambini da rapire: che dietro queste sparizioni si celi la stessa mano? E che ruolo ha una strega in una faccenda del genere? 

Mia cugina me l'ha detto e io ho scritto questo complesso racconto proprio per mettervi a parte di una scomoda verità: traffico d'organi? Tratta delle bianche? Droga? Quali sono i segreti custoditi negli abitacoli di questi due mortiferi veicoli? Bè, basta seguire le vicissitudini di una certa Tatiana per scoprirlo...

In quanto a noi, l'appuntamento è per martedì prossimo per sviscerare la seconda creepypasta dell'antologia: "Candle Cove".

1 commento:

Unknown ha detto...

Spesso le auto scure sono state associate ai "potenti", ai servizi segreti, ad appartenenti alla criminalità organizzata...sempre a qualche cosa di inquietante...moderna versione delle carrozze ottocentesche...ma la cugina Rela anche questa volta vi stupirà con la sua versione particolare e originale! Da leggere!

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